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Storie

Versi, per violare il silenzio.

Versi, per violare il silenzio.

I passeri, ho visto andar via, contro il cielo al tramonto, grigio caldo e sabbia, al modo di freccia alata e nera da parere senza colore come se una mano s'alzasse in mio saluto e non potessi io rispondere, sperso nell'ombra della notte mia, senza colore, ancora, e...

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Storiellette

Storiellette

Aveva inventato un piccolo marchingegno. Era una scatola metallica, piena di ingranaggi e vecchie valvole di televisione; transistors e circuiti stampati miniaturizzati. Voleva realizzare uno strumento che permettesse di far scegliere a ciascuno, ogni volta che se ne...

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Storie brevi – tante –

Storie brevi – tante –

Uscire in mare con la barca, chiede fede nell'orizzonte. Barca di legno dalla chiglia fonda e le murate curve; un albero maestro alto e lucente, che sostiene una grande vela quadrata, di lino e canapa grezza e corde salate. Dal porto s'esce coi remi, per incontrare...

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Sparsi versi d’impoesia – parte quarta –

Sparsi versi d’impoesia – parte quarta –

Sei, adesso, dappertutto, come questo cielo che respiro come il cuore che mi batte dentro, come un viaggiatore che parte senza andar via mai da me. È così che posso amarti con ogni goccia di pioggia che immagino rubata al fiume e colma di verde e foreste e erba dolce...

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Sparsi versi d’impoesia – parte terza –

Sparsi versi d’impoesia – parte terza –

Strano mi appare il ritorno della luna in cielo perché mai mi accade di ritrovare un mio sogno andato. Una macchia di luce dentro il nero di un cavallo ombroso che mi calpesta, correndo libero mentre alzo le mani a mia difesa e resto, nel buio di questa parte di mondo...

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Preghiera eretica

Preghiera eretica

Padre nostro che sei nei cieli. E’ il volto dell’Eterno che tende la sua mano verso l’uomo di fango. Adamo, in fondo, è il primo Golem. E io mi figuro, sempre, l’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina: questo istante prima che la vita sia donata da Te a noi....

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Sparsi versi d’impoesia – parte seconda

Sparsi versi d’impoesia – parte seconda

Questi muri di sabbia rappresa ruvidi, sulle dita, come un ricordo di dolcezza lontana, sì sgretolano, lenti, sotto il sole di estate ferma e chiusa, dietro i cancelli alzati su bracci di mare libero, e tornano polvere sparsa al vento di austro arido che traversa...

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